VISITA GUIDATA AI VICOLI DI GENOVA, IL CUORE DELLA SUPERBA
Durata: metà giornata
“Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi …”
La città vecchia, Fabrizio de Andrè
I vicoli di Genova sono il cuore della sua storia secolare: è un dedalo di viuzze risalenti al Medioevo di cui conservano l’arcano fascino. I carruggi — resi celebri da alcune canzoni di Fabrizio De Andrè — sono un grande museo a cielo aperto, fatto di pietre, marmi e ardesia. Ogni angolo si caratterizza per monumenti, chiese, piazzette, palazzi, che raccontano i fasti di una città per lungo tempo padrona dei mari.
Visitare il centro storico di Genova è come immergersi in diverse epoche storiche: la sua eterogeneità architettonica è dovuta all’uso di costruire (o ricostruire) sulla base dell’esistente. Nella città vecchia, in cui il cielo è come un ritaglio fra i tetti, si trovano splendidi palazzi — frutto dei guadagni derivati dai commerci — che hanno fatto meritare a Genova il titolo di Superba. Il pittore Pieter Paul Rubens rimase così colpito da queste residenze nobiliari da pubblicare in patria Palazzi di Genova, un libro sull’architettura genovese.
Passeggiando in questa sorta di labirinto ci si imbatte in meravigliosi e inaspettati tesori, come una vecchia edicola votiva o un bassorilievo in ardesia. Fin dal Medioevo i genovesi proteggevano le loro dimore con immagini sacre dipinte o scolpite e collocate poi in nicchie o tabernacoli.
Oggi i vicoli di Genova stanno rinascendo. Nel corso degli ultimi anni sono stati eseguiti molti lavori di recupero e di restauro; di notte, il centro storico si popola di giovani, diviene il luogo della “movida”, un grande ritrovo che è il volto più caratteristico dell’impronta mediterranea della città.
Diversi nomi di vicoli ricordano gli antichi mestieri degli artigiani che in quella strada avevano le loro botteghe (vico dei Cartai, vico Macellari, ecc…). Altri nomi di vicoli, invece, sono poetici ed evocativi, come vico dell’Amor Perfetto.
Si racconta che la piazzetta dell’Amor Perfetto e l’omonimo vicolo presero il nome dall’incontro tra il re francese Luigi XII e Tommasina Spinola, una nobildonna genovese. I due si conobbero nel 1502 a Genova, durante un ricevimento in onore del re e fu amore a prima vista per entrambi. Ma poco tempo dopo Luigi XII dovette partire, lasciando la giovane in un profonda tristezza. In seguito Tommasina morì di dolore ricevendo la falsa notizia della morte del re in battaglia. Luigi XII, alla notizia della morte della giovane, non poté fare altro che rimpiangere quello che avrebbe potuto essere un amor perfetto.